Mediatore e avvocato :due ruoli distinti
Non vi è alcun dubbio che non è possibile affrontare un conflitto familiare, solamente dal punto di vista meramente legale, l’avvocato non può e non deve essere l’unico professionista della separazione. Il legislatore con la riforma dell’affido condiviso ha imposto alla coppia che si vuole separare, un accordo di collaborazione dove poter continuare ad esercitare nonostante la seprazione, la genitorialità come coppia genitoriale anche se non più matrimoniale, accordo che mal si concilia con il provvedimento della sentenza che per sua natura è un provvedimento impositivo e non condiviso.Prima della riforma infatti tale esigenza era meno sentita, dal momento che la regola dell’affidamento era quella dell’affidamento esclusivo che meglio si adattava alla natura impositiva delle sentenza che, impone un determinato comportamento, secondo quello che è l’orientamento normativo. Per affrontare una separazione prima di arrivare all’accordo giuridicamente corretto, è necessario un percorso di sensibilizzazione verso la responsabilità genitoriale,che faccia comprendere alla coppia, la reale portata dell’affidamento condiviso attraverso anche l’accettazione della separazione stessa da una parte, ed il rispetto e l’accettazione del dolore per la separazione dall’altra, anche attraverso la risoluzione di problemi concreti . Questo è l’obbiettivo del mediatore familiare, il quale non dovrà ragionare sul principio di che ha ragione e chi ha torto, proprio dell’avvocato, il quale per sua natura e cultura è abituato ad affrontare il conflitto in maniera argomentativa e competitiva, ma sulla elaborazione di un accordo condiviso ed auto determinato dalla coppia, basato quasi esclusivamente sul recupero della responsabilità genitoriale che molte volte i genitori in sede di separazione perdono di vista, perché impegnati in una competizione troppo serrata. Ecco che i due professionisti,avvocato e mediatore , non devono essere antagonisti ma entrambi necessari nella gestione dell’evento separazione. Il mediatore da alla coppia la possibilità di aprire un confronto e un dialogo responsabile, di ascoltarsi in termini di bisogni propri e dei figli, e non di posizioni,passando anche attraverso la soluzione di problemi pratici ,cosa che l’avvocato non può e non deve fare. Il mediatore riorganizza la vita quotidiana dei separati e dei loro figli, l’avvocato deve verificare che quegli accordi siano conformi alla normativa vigente, Per questo sarebbe importante che ogni avvocato che riceve una persona che si vuole separare, inviti la stessa a rivolgersi alla mediazione familiare in modo che l’evento separazione possa essere trattato anche attraverso gli aspetti relazionali e psicologici e non solamente attraverso gli aspetti meramente normativi . Una volta accettato l’evento a 360 à gradi, e determinati gli accordi sarà il compito dell’avvocato “tradurre” gli accordi presi al tavolo della mediazione in accordi giuridicamente rilevanti e conformi alle norme imperative. Il mediatore è un terzo imparziale, l’avvocato tutela invece gli interessi della parte, il mediatore non decide ma aiuta a decidere e a prendere consapevoleza dell’evento separazione non necessariamente attraverso la legge, ma anche e sopratutto attraverso le esigenza ed i bisogni della coppia e dei propri figli.