Airbnb: un fenomeno che viene da lontano: La necessità di una seria regolamentazione nazionale
Le difficoltà economiche hanno contribuito a cambiare le abitudini dei viaggiatore e che con sempre meno risorse disponibili si è sentita l’esigenza di mettere sul mercato alloggi privati destinati a private abitazioni per brevi periodi, a disposizione dei turisti, se a tutto ciò ci aggiungiamo il timore del proprietario di casa di affittare un proprio appartamento per un lungo periodo , con il concerto pericolo di una morosità senza la certezza quindi ne di incassare il canone né di rientrare in possesso dell’immobile in tempi brevi : ecco spiegato il fenomeno sempre più dirompente degli Airbnb.
Il fenomeno si è esteso principalmente nei centri storici della città ad alta vocazione turistiche, Firenze non fa eccezione.
Finché le piattaforme di hosting restavano relegate al settore consumer-to-consumer e all’utilizzo tra privati, questo tipo di offerta era considerata un complemento utile all’offerta turistica. In caso di grandi eventi, ad esempio, potevano infatti sopperire alla carenza di posti letto.
Ciò che preoccupa invece è l’aumento costante, sulle piattaforme online, di chi offre appartamenti/camere per mestiere. ed oltre a rendere i centri storici delle grandi città una sorta di grande Hub aeroportuali perenni , configurano un caso di concorrenza sleale nei confronti degli alberghi.
Il problema sta nel fatto che i modelli di business della sharing economy si muovono in una zona grigia dal punto di vista legale. La legge considera infatti questi offerenti alla stregua di intermediari e non di imprenditori. Perciò sono soggetti a meno regolamentazioni degli albergatori, ad esempio in ambito di diritto fiscale, di tassazione (tassa di soggiorno, tassa turistica), di sicurezza (norme antincendio, obbligo di denuncia degli ospiti), di diritto del lavoro, nell’utilizzo dei diritti d’autore e nelle prescrizioni relative alle derrate alimentari.
Negli ultimi anni alcuni comuni, hanno tenuto di arginare il fenomeno, ovviamente con scarso successo, attraverso l’uso di ordinanze soggette alla dichiarazione di incostituzionalità in quanto vanno ad inferire su materie che solo il legislatore nazionale può regolare.
Lavorare senza rispettare limiti e oneri, in una sorta di Far west, consente di abbassare i prezzi, che diventano molto più competitivi e appetibili.
Il Governo si è mosso in questo senso ed è stato recentemente emanato un Dl che cerca di mettere ordine in questa delicata materia cercando di un bilanciamento tra il diritto alla proprietà privata e l’interesse pubblico .
Il Dl essenzialmente prevede :
- Assegnazione del Codice Identificativo Nazionale (CIN): Il Ministero del Turismo assegnerà un CIN alle unità immobiliari destinate a contratti di locazione per finalità turistiche, comprese le locazioni brevi, e alle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere.
- Obblighi di comunicazione e di Sicurezza: Tutte le unità immobiliari ad uso abitativo destinate alla locazione turistica dovranno essere dotate di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e monossido di carbonio, nonché di estintori portatili. C’è poi l’obbligo di SCIA, segnalazione certificata di inizio attività, presso lo sportello SUAP del Comune di ubicazione, ma solo per le locazioni turistiche fatte in via imprenditoriale. Se le locazioni sono gestite da una società la richiesta va fatta dal legale rappresentante.
- Esposizione e Indicazione del CIN: I locatori sono tenuti a esporre il CIN all’esterno dello stabile e ad indicarlo in ogni annuncio pubblicato, con obblighi simili per gli intermediari immobiliari e i gestori di portali telematici.
- Sanzioni: Vengono stabilite sanzioni pecuniarie per l’assenza del CIN (da 800 a 8000 euro), per la mancata esposizione del CIN (da 500 a 5000 euro), per la mancata presentazione della SCIA (da 2000 a 10mila euro) e per la locazione di unità immobiliari prive dei requisiti di sicurezza (da 600 a 6000 euro per ogni violazione accertata).
Un primo passo verso una regolamentazione, ma la strada è ancora lunga ed intanto i centri storici della città turistiche sono al collasso, solo turisti ed i residenti scappano . Occorre mettere mano alla legge sulle locazioni ormai vecchia, una legge che regoli questo tipo di locazioni regolamentando il fenomeno.