201612.16
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Guida alla stipulazione del contratto di convivenza

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Il contratto di convivenza è  rivolto alle coppie, legate da un vincolo affettivo che non vogliono o non possono ancora sposarsi(entrambe separate ma in attesa della sentenza di divorzio)  permette tramite un accordo formale di regolare gli aspetti patrimoniale e le regole del vivere insieme della coppia.Può anche prevedere le regolare dell’eventuale cessazione del rapporto.Può essere pertanto stipulato sia da conviventi eterosessuali   che da omosessuali  che non vogliano iscriversi al registro delle unioni civili.

Il contratto di convivenze non è un obbligo imposto dalla legge per le coppie di fatto, ma solamente un’opportunità

Si tratta quindi  di una facoltà: chiedendo di redigere e firmare un contratto di convivenza la coppia si tutela esclusivamente sul piano economico e patrimoniale.

Per essere valido, il contratto deve essere redatto seguendo alcune indicazioni formali: tra queste l’autenticazione da parte di un notaio o avvocato, pena la sua nullità.

Qual’ è la procedura da seguire per la stipulazione di un contratto di convivenza?

Per essere valido a livello legale, il contratto deve rispettare i seguenti requisiti:

redatto in forma scritta;
con atto pubblico o scrittura privata;
autenticato da un notaio o un avvocato per attestare la conformità dello stesso alle norme dell’ordine pubblico.
Non è tutto: dopo la stipula del contratto di convivenza, l’avvocato o il notaio hanno il dovere di trasmettere una copia al Comune di residenza entro 10 giorni. Questo consentirà l’iscrizione del contratto nei registri anagrafici e renderà attivo l’accordo patrimoniale in esso contenuto.

La registrazione anagrafica serve per estendere i contenuti del contratto anche a terzi.

Viene prevista anche la possibilità di modificare o recedere dal contratto: anche in questo caso, bisogna seguire la procedura adottata per la stipula del contratto di convivenza e l’atto dovrà essere trasmesso al Comune di residenza entro 10 giorni  dalle modifiche o dal recesso per l’annotazione all’anagrafe.

Qual’è il contenuto di un contratto di convivenza?

Regolamenta la gestione patrimoniale ed economica della vita di coppia quindi hanno un ampio raggio di applicazione. Nello specifico, i contenuti del contratto di convivenza riguardano:

il luogo in cui la coppia decide di convivere e quindi dove stabilisce la propria sede di residenza;
le modalità per la contribuzione alle spese economiche della famiglia (in base al reddito e alla capacità di lavoro);
la scelta del regime patrimoniale della comunione dei beni.
Inoltre, il contratto di convivenza non può stabilire termini, ovvero indicazioni sulla durata dell’accordo patrimoniale e condizioni.

Con il contratto di convivenza è possibile stabilire anche alcune condizioni relative all’obbligo di assistenza reciproca: ad esempio, in caso di malattia fisica o psichica che comprometta la capacità di intendere e di volere, si può scegliere di designare il partner come amministratore di sostegno.

Come sopra già scritto la coppia può decidere di regolare anche la fine della convivenza , infatti nel caso in cui  il recesso sia dovuto ad una separazione, può essere presentata richiesta al Giudice di versamento degli alimenti , laddove però  il partner richiedente versi in una situazione di bisogno e di difficoltà economica.

Il versamento degli alimenti è calcolato a tempo determinato, in misura proporzionale alla durata della convivenza

Si ricorda ancora una volta  che al contrario di quanto previsto per matrimonio e unioni civili omosessuali, i conviventi non hanno l’obbligo di formalizzare la propria unione tramite registrazione.

L’iscrizione all’anagrafe serve tuttavia come elemento di prova dell’unione e presupposto necessario per accedere ai diritti di assistenza e cura del partner.

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